Aurora e Matteo
Matrimonio
"Scegli il tuo amore ed ama la tua scelta"
Così è l'Amore che sogniamo...
...Riassunto in
4 minuti...
In queste settimane, alcuni tra voi ci hanno posto delle domande. Per questo motivo, abbiamo pensato di raccoglierle e di scrivere queste righe. Non sappiamo fino a dove potranno arrivare le nostre parole, ma vorremmo cercare di spiegarvi il nostro cammino che, a piccoli passi, ci ha portato oggi, a desiderare di affidare completamente la nostra vita nelle mani l'uno dell'altra.
COME CI SIAMO CONOSCIUTI?
Ci siamo conosciuti nel 2006, alla festa del diciottesimo compleanno di una nostra amica comune: Federica. In quell'occasione ci scrutammo, ma mai avremmo immaginato di arrivare fino ...all'altare!
IL NOSTRO FIDANZAMENTO?
Da quella festa al nostro fidanzamento il passo non è stato breve. Un giorno di Febbraio del 2008 ci rincontrammo in treno e ci salutammo. Raccontai a Matteo che l'indomani avrei dovuto sostenere il mio primo esame all'università (all'epoca studiavo farmacia, ahimè!), ma che non avevo il coraggio. Matteo allora, senza sapere molto, si prese cura di me, con fatica mi convinse, diedi l'esame e lo passai anche con un buon voto. Tempo dopo, mi invitò a mangiare una pizza con lui. Non ne avevo voglia: Matteo non mi piaceva e non mi stava per nulla simpatico. Raccontai dell'invito alla mia mamma e lei di tutta risposta mi disse: " E' un amico della Fede?! Allora vai, sarà sicuramente un bravo ragazzo!". Se me l'aveva detto la mia mamma, non potevo che fidarmi. Uscimmo, ma la serata non fu un granché: parlammo tanto, ok, ma continuava a starmi antipatico e proprio non mi piaceva. Mi offrì la pizza, mi riaccompagnò a casa e qui "ragionai": " se mi lascio offrire la cena, poi mi sentirò in dovere di concedergli un'ulteriore uscita e io proprio non ne ho nessuna voglia!" Così lo salutai, gli lanciai in macchina i soldi della pizza e me la diedi a gambe! Ero decisa: non l'avrei mai più rivisto.
Lui però, non contento e combattivo, mi chiese un'altra volta di uscire, glielo negai e così trascorsero alcuni mesi senza vederci né sentirci.
Quell'estate andai a Borghetto con l'Unitalsi e quella fu un'occasione per pensare alla mia vita. Lì, una mattina mi svegliai e, complice un sogno, ebbi l'intuizione più grande: quel ragazzo che tempo prima mi aveva corteggiata e che si era preso cura di me, MI VOLEVA BENE e io, ad un tratto, MI ERO INNAMORATA! Mi ricordai che anche Matteo, l'anno precedente aveva fatto la stessa esperienza di Borghetto, solo nel turno dei "giovani". Non persi l'occasione: lo chiamai e, attenta a non far trapelare nessuna emozione, gli chiesi soltanto alcuni consigli per vivere al meglio quell'esperienza. Parlammo. Attaccai. Feci un respirone…come temevo: MI ERO INNAMORATA, COTTA... e non mi sapevo spiegare come fosse possibile! Pochi giorni più tardi, il primo Luglio, Matteo avrebbe compiuto 21 anni e mi sembrava fosse l'occasione perfetta per farmi avanti. Così gli scrissi una lettera, la colorai, la abbellii come fosse la cosa più preziosa del mondo e costruii persino a mano la busta. Presi coraggio e la consegnai al portinaio.
Da quel momento sono trascorsi 6 LUNGHI ANNI. Il nostro fidanzamento non è stato sempre facile: abbiamo litigato tanto (e ancora oggi non perdiamo l'occasione di farlo), a volte ci siamo presi a brutte parole, ci siamo fatti male e addirittura ci siamo lasciati, per poi riprenderci.....PER SEMPRE!
E LA PROPOSTA DI MATRIMONIO?
Le ho chiesto di sposarmi il 30 dicembre 2013. Era una giornata bellissima, quasi primaverile, ma soprattutto era la giornata perfetta per fare un passo importante, che avevo in mente dal precedente agosto, quando ad Assisi, ho capito che Aurora era la donna della mia vita. Quindi, mi sono svegliato di buona lena, l’ho chiamata e le ho detto: “Amore, cosa ne dici di fare una bella camminatina? Così ci rilassiamo e prendiamo un po’ di sole. Alle 13.00 sono da te, “già mangiato”.
Dove andare? In centro Monza?! No, banale. A Montevecchia?! No, troppa gente. In montagna?? Sì, è perfetto. In fondo, alla montagna siamo molto legati. Quindi, destinazione Cornizzolo, un monte alto 1.200 metri posto tra il lago di Como ed il lago di Pusiano, famoso per essere un punto di partenza per chi fa deltaplano. Ma prima di partire, è necessario prendere la materia prima: l’anello di fidanzamento. Dopo una lunga e stressante ricerca in Internet fatta la settimana prima e, dopo mille video visti su youtube in cui Enzo Miccio mi spiegava l’anello perfetto, ho individuato la gioielleria che faceva al caso mio. Alle 12.00 sono lì. Richiedo alla gentilissima commessa l’anello che avevo scelto ma…….non c’è la sua misura!!! La “12” è finita. C’è solo la “15”. Mi assicuro di poterlo cambiare e poi mi fiondo a pagarlo. Capisco che non è bellissimo avere un anello grande, ma meglio che non averlo! Lo prendo, vado in auto, faccio le prove di apertura della scatola e lo nascondo in fondo allo zaino. Accendo l’auto e vado a prendere Auri a casa sua. Appena arrivo da lei mi si presenta una scena apocalittica: Auri esce da camera sua con le stampelle, implorandomi di non andare a faticare perché aveva preso una strana malattia al piede che le impediva di appoggiarlo. (Cosa si fa per non andare a camminare?!?) Dopo averla mandata a quel paese, si parte, destinazione Eupilio: punto di partenza per il Cornizzolo. Arrivati là, iniziamo a camminare. La strada per salire è tranquilla, senza grandi pendenze. Dopo 2 ore e mezza, siamo al rifugio SEC. Ci mangiamo la schisceta che ci siamo portati, una ventina di Ferrero Rochet, scambiamo quattro chiacchiere con una ragazza pazza che tratta il proprio Chiwawa come un principe e poi…bisogna concretizzare la proposta! Ma davanti a tutti non mi aggrada, meglio camminare una ventina di minuti ancora e salire in cima al monte Cornizzolo. Lì infatti, c’è una bellissima croce illuminata e si vede tutto il lago di Como. Il romanticismo puro. Appena dico ad Auri di camminare ancora un po’, lei inizia con una serie di “invettive” nei miei confronti: “Sei il solito egoista, pensi solo a te stesso”, “Non ce la posso fare” “Mi fanno male i piedi e mi sono pure rotta le calze”, ma soprattutto “Sono le 17, sta venendo buio, ora i cacciatori non ci riconoscono e ci sparano. Poi racconto a mio padre quanto sei incosciente”.
Tra una lamentela e l’altra, riusciamo comunque ad arrivare in cima. È arrivato il momento! Auri si siede vicino alla croce illuminata e continua a ripetere le invettive di cui sopra. Io, nel frattempo, mi invento che devo andare a “cambiare l’acqua”. Mi sposto dietro la croce, apro lo zaino, prendo in mano la scatola dell’anello, riprovo ad aprirla dalla parte giusta e poi, mi fiondo da Auri. Mi metto di fronte a lei, mi inginocchio e le chiedo “Mi vuoi sposare?”. I suoi lamenti si trasformano come d’incanto in lacrime di emozione. Le infilo al dito l’anello. Ci abbracciamo, piangiamo insieme, ci baciamo, preghiamo per le nostre famiglie e per quella che stiamo per creare.
Siamo io e lei, promessi sposi sul Lago di Como, a 1.200 metri, in mezzo alla natura, di fronte ad un paesaggio bellissimo, vicinissimi a Dio.









PERCHE' CI SPOSIAMO? PERCHE' CI SPOSIAMO IN CHIESA? PERCHE' CI SPOSIAMO ORA?
Ecco, queste per noi sono le domande più difficili e insieme le più belle. Più difficili perché a volte abbiamo la netta sensazione che le nostre parole non riescano mai fino in fondo a spiegare cosa abbiamo nel cuore. Più belle, perché queste domande ci hanno permesso di scavare più a fondo nei nostri desideri.
In questi mesi, alcune volte, dopo aver comunicato la nostra intenzione di sposarci, ci siamo imbattuti in frasi del tipo: "Chi ve lo fa fare?" "SIETE GIOVANI" "Aspettate qualche anno" "Prima dovete mettere da parte un bel gruzzoletto e poi potrete pensare a sposarvi" "Aurora deve finire di studiare, trovare lavoro, magari fisso, e poi..." o ancora peggio: "A QUESTA ETA’ DOVETE DIVERTIRVI E GODERVI LA VITA".
Vi confessiamo che per noi non è stato per nulla semplice ascoltare queste parole, perché quando si è felici, si vorrebbe solo poter condividere la gioia con tutte le altre persone. Si vorrebbe che tutti fossero felici ed entusiasti per te. Invece, ci siamo rattristati, abbiamo pianto e ci siamo anche tanto arrabbiati: non ci sembrava giusto dover giustificare una scelta così bella, così ragionata e così desiderata.
E' vero che siamo giovani. E' vero che lavora solo Matteo. E' vero che Aurora sta finendo l'università. E' vero che abbiamo ben poco da parte. E' vero che la nostra scelta è controcorrente. TUTTO VERISSIMO!
Anche noi abbiamo PAURA: non sappiamo cosa ci riserverà il futuro e non sappiamo nemmeno se saremo davvero in grado di "AMARCI e ONORARCI TUTTI I GIORNI DELLA NOSTRA VITA".
Eppure…dove alcuni vedono poco, noi vediamo moltissimo.
Eppure....VOGLIAMO SPOSARCI. VOGLIAMO SPOSARCI IN CHIESA. E VOGLIAMO FARLO ORA!
VOGLIAMO SPOSARCI perché ci amiamo!
VOGLIAMO SPOSARCI IN CHIESA perché in questo modo crediamo di fare la Sua volontà, di rispondere alla Sua chiamata, di FARE CENTRO NELLA NOSTRA VITA!!!
CI SPOSIAMO ORA, perché crediamo che l'Amore sia urgente e che la nostra gioia non possa più aspettare!!!
...queste parole sono anche per noi...